bdsm
La multa
di RobiVale
17.06.2022 |
13.164 |
5
"Da quella sera abbiamo deciso di adottare il “libricino dei conti”, cioè ognuno di noi ha un quaderno, dove segna le mancanze, gli errori dell’altro, i..."
Lasciate che mi presenti, sono Roberto ho 32 anni e da 7 sono sposato con Valentina, che ha due anni meno di me, una ragazza molto carina, giunonica, è alta 1,75x70 kg. con una quarta di seno e un culo notevole e vorrei raccontarvi com’è cambiata la nostra vita matrimoniale da circa un anno e mezzo.Mi sono sempre piaciute le storie di sculacciate e sull’Educazione Inglese e, nonostante Valentina fosse informata di queste mie fantasie, non le avevamo mai messe in pratica. Sì, era capitato che durante i nostri giochi amorosi avessi dato qualche sculacciata sul culo di Valentina, oppure che lei vedendomi uscire da bagno nudo dopo una doccia, mi avesse allungato qualche scapaccione, ma più in la non eravamo mai andati.
A questa nostra vicenda c’è un antefatto, nel febbraio 2006 sono stato beccato dal radar, mentre transitavo in centro città, fortunatamente superavo il limite solo di qualche km., perciò la multa che mi era arrivata era solo di 35 euro, avevo comunque promesso a Valentina di stare più attento e rispettoso del codice.
Una sera, verso la fine di ottobre, rientrando a casa dopo il lavoro ho trovato Valentina che mi aspettava in anticamera sventolando una busta, “Lo sai cos’è questa?” mi ha detto piuttosto incazzata. “Non ne ho la più pallida idea” ho risposto, lei mi ha allora messo la corrente che mi era arrivata un’altra multa per eccesso di velocità, “Questa volta è di 400 euro, caro il mio pilota, ma non ti preoccupare, è da ieri quando è arrivata che ci sto pensando e ti farò passare io la voglia di correre. Adesso vatti a fare una doccia che dopo ne riparliamo!”.
Mentre mi lavavo, continuavo a pensare, ma non riuscivo a immaginare cosa avesse in mente, comunque appena finita la doccia, tornai in soggiorno, dove Valentina mi aspettava. “Lo sai che non possiamo permetterci di buttare al vento 400 euro, poiché continui a comportarti da ragazzino, come tale ti tratterò e subirai una bella punizione. Spogliati e sdraiati sulle mie ginocchia che sarai sculacciato sonoramente.”.
Cercai di controbattere, ma lei mi rispose che stavolta aveva proprio intenzione di darmi una bella lezione. Viste le mie fantasie, la faccenda mi aveva intrigato e un po’ eccitato, anche se di solito immaginavo di essere io a sculacciare Valentina, comunque mi spogliai e feci quello che mi aveva detto.
Valentina prese a sculacciarmi e, come vi avevo detto prima, non essendo una ragazza esile, dopo qualche minuto di trattamento cominciai a sentirne gli effetti sul culo, che iniziò a diventare bello rosso e molto caldo, iniziai a dimenarmi e promettere che sarei stato più attento, che non sarebbe più successo, ma la mia dolce mogliettina non dava segno di ascoltarmi. Dopo una decina di minuti smise, pensai che avesse finito…no doveva solo prendere la spazzola che aveva già preparato lì vicino.
Se le sculacciate date con la mano erano state dolorose, quelle con la spazzola mi fecero vedere le stelle, mi vennero le lacrime agli occhi, sentivo il culo diventare viola e incandescente, ogni colpo di spazzola accresceva il dolore, il mio culo era di un rosso acceso tendente al viola.
Dopo un quarto d’ora o venti minuti di questo trattamento, mi disse di alzarmi, io sospirai pensando che il supplizio fosse finito, ma lei mi gelò “Non pensare di cavartela così a buon mercato, dovevo solo controllare l’arrosto in forno! Torno fra qualche minuto.”
Rimasi in soggiorno a massaggiarmi il culo cercando di lenire il dolore, quando Valentina tornò, vidi che aveva in mano la mia cintura di cuoio che uso con i jeans. “Ho deciso di darti 1 colpo di cintura ogni 5 euro di multa, in totale fanno 80 colpi. Piegati sul tavolo e vedi di non agitarti troppo, altrimenti raddoppiano!”.
Avevo già visto e soprattutto sentito che Valentina era alquanto incazzata, per cui mi piegai docilmente sul tavolo e mi aggrappai ai bordi, non sapendo quello che mi aspettava. Lo capii subito non appena la prima frustata, molto violenta, si abbatté sul mio culo, una striscia di fuoco mi attraversò le natiche e dopo un attimo il dolore si propagò dappertutto.
Valentina cominciò a prenderci gusto, alternava frustate violentissime, aspettata qualche attimo per farmi assaporare il dolore e per vedere la striscia che si gonfiava sul culo, poi mi dava tre o quattro colpi, meno forti, ma molto ravvicinati. Io non ho contato i colpi, non so se l’ha fatto lei, ma ho il sospetto che si sia fatta prendere la mano e che alla fine siano stati di più degli 80 promessi.
Finalmente disse “Basta, vatti a risciacquare la faccia, che poi ceniamo”. Mi rialzai e me la vidi di fronte, si era tolta la maglietta per essere più libera, aveva le tette al vento ed era accaldata per lo sforzo…era bellissima!
Andai in bagno e mi controllai allo specchio, avevo il culo di un rosso acceso e solcato da striature gonfie e violacee. Non riuscii nemmeno a infilarmi i pantaloni della tuta, perciò quella sera cenai nudo e appena appena appoggiato sul bordo della sedia.
Appena tornato in cucina, mi disse “Spero che la lezione ti sia servita, perché la prossima volta non sarò così tenera!”. Replicai che aveva ragione e che me le ero meritate, ma che anche lei qualche volta avrebbe avuto bisogno di un bel castigo.
Da quella sera abbiamo deciso di adottare il “libricino dei conti”, cioè ognuno di noi ha un quaderno, dove segna le mancanze, gli errori dell’altro, i litigi, poi una volta al mese, la prima domenica per me e la terza per Valentina, si tirano le somme, si dice, a chi deve essere punito, le colpe, quanti colpi merita e con quale attrezzo saranno somministrati. Naturalmente, per i casi gravi, non si aspetta il giorno prefissato, ma la punizione è elargita immediatamente e solitamente è molto dolorosa.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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